Benvenuti nel sito della Chiesa dei Gesuiti di Innsbruck (Chiesa Universitaria)

Karl-Rahner-Platz 2
A-6020 Innsbruck
Austria

Symbol
La Chiesa dei Gesuiti è una delle chiese principali di Innsbruck. Dedicata alla S.ma Trinità, è anche Chiesa universitaria e centro di numerose attività di carattere pastorale e culturale.

Per la Regione Tirolo essa riveste un significato particolare, qui si rinnova infatti ogni anno la solenne Promessa al Sacro Cuore di Gesù da parte della comunità dei fedeli.

La Chiesa venne edificata tra il 1627 e il 1640, le torri campanarie furono completate tuttavia solo nel 1901. Nel 2003/04 è stata sottoposta a un ampio intervento di restauro interno, in occasione del quale è stato ricostruito l'altar maggiore, distrutto durante la seconda guerra mondiale, ed è stato eretto un altare postconciliare. Presso l'ingresso principale si è creato un nuovo accesso alla Cripta, dove sono collocate i sarcofaghi dei Padri gesuiti morti ad Innsbruck nonché quelli dei due fondatori della Chiesa, Leopoldo V e Claudia de Medici. Nel campanile della Chiesa si trova una campana di 9200 kg, la quarta per ordine di importanza in Austria dopo la "Pummerin" del Duomo di S. Stefano a Vienna, la Campana del Salvatore nel Duomo di Salisburgo e la Campana della Pace a Mösern.

v. calendario attuale delle celebrazioni liturgiche (tedesco)

Funzioni religiose nella Chiesa dei Gesuiti

Chiesa dei Gesuiti

Chiesa della Santissima Trinità
Chiesa Universitaria


edificata tra il 1627 e il 1646

Guida italiana
Robert Locher SJ, Traduzione: Carla Leidlmair-Festi

  1. Altare maggiore del 1757 (ricostruito nel 2004 pala d'altare del 1728) S. Giacomo
    • (patrono della parrocchia del Duomo di Innsbruck)
    • S. Cassiano (patrono della diocesi di Bressanone)
    • S. Antonio Abate (patrono dei confratelli)
  2. Il moderno altare postconciliare
  3. La crociera, nucleo del corpo centrale dell'edificio
  4. Pavimento in marmo del primo barocco
  5. Quadro del Giuramento al Sacro Cuore di Gesù
  6. Reliquiario di S. Pirmino, secondo patrono di Innsbruck
  7. S. Ignazio da Loyola, "stella dell' Occidente" (1492-1556)
  8. Campana degli Schützen, 9,2 t
  9. S. Petrus Canisius, fondatore del Collegio gesuita di Innsbruck, predicatore e autore di un catechismo
  10. Icona mariana di Foja "Madre misericordiosa"
  11. S. Francesco Saverio, "che porta la luce all'Oriente" (1506-1552) - Accesso al confessionale
  12. Accesso alla cripta
  13. Imponente Croce del periodo alto barocco
  14. La Trinità sul frontone della facciata che riecheggia quella del Duomo di Salisburgo; Torri campanarie del 1901

Breve storia della Chiesa dei Gesuiti

Petrus Canisius, primo provinciale dell'Ordine dei Gesuiti in Germania, per desiderio dell'imperatore Ferdinando I e grazie al suo appoggio, fondò a Innsbruck il primo Collegio dei Gesuiti con annesso Ginnasio. Durante la Guerra dei Trent'anni venne edificata tra il 1627 e il 1646 l'attuale Chiesa dei Gesuiti. L'opera fu voluta dai reggenti tirolesi, l'arciduca Leopoldo V e la consorte Claudia de' Medici, entrambi sepolti nella cripta. La Chiesa venne consacrata nel 1646 dal vescovo ausiliario Antonius Crusinus di Bressanone. L'Ordine dei Gesuiti venne sciolto nel 1773, il Collegio e la Chiesa passarono in mano statale.

Nel 1777 la Chiesa venne elevata a Chiesa universitaria. Nel 1839, un anno dopo il ritorno dei Gesuiti a Innsbruck, passò sotto la loro tutela e assistenza. A partire da questo momento ebbero inizio le tradizionali omelie tenute da un padre universitario, che hanno luogo tuttora. Il primo bombardamernto di Innsbruck il 15 dicembre 1943 causò notevoli danni alla Chiesa e tra le rovine andò distrutta gran parte degli arredi sacri. Nel 1945 alla fine della seconda guerra mondiale iniziarono i lavori di restauro e il 26 aprile 1953 la Chiesa venne nuovamente consacrata dal vescovo Paulus Rusch e riaperta alle funzioni religiose. Tra il 2003 e il 2004 grazie ad accurate opere di restauro interno sono stati rimossi anche gli ultimi danni causati dalla guerra.

La crociera (3)

al di sopra della quale si erge la cupola è il nucleo del corpo centrale dell'edificio e al tempo stesso il cuore della teologia barocca. I quattro pilastri della crociera indicano i quattro poli cardinali della dimensione terrena. La cupola sovrastante raffigura il cielo. Nella lanterna della cupola il simbolo della Santissima Trinità esplicita il messaggio che la terra ed il cielo sono collegati tra di loro, e che la croce della Redenzione di Gesù Cristo confluisce nella gloria di Dio uno e trino.

Il contrasto tra l'altare barocco ricostruito (1) e il moderno altare postconciliare (2) in pietra e metallo simboleggia il compito della chiesa, radicata in una lunga tradizione ma solidamente piantata nella realtà del presente.

L'altare (5)

è dedicato a San Giuda Taddeo apostolo, il santo delle cause senza rimedio. Il dipinto del Sacro Cuore di Gesù venne eseguito espressamente per la chiesa di Innsbruck nel 1767 a Roma su modello dell'opera di Pompeo Girolamo Battoni. Davanti al dipinto si inginocchiò già l'eroe tirolese Andreas Hofer. Nel 1809 il Land Tirolo venne consacrato al Cuore di Gesù. Il culto che i tirolesi tributano al Sacro Cuore significa ancor oggi che Dio ha sempre aperto il suo cuore per gli uomini.

La cappella laterale anteriore (6) contiene le spoglie di San Pirmino (morto nel 753), fondatore di monasteri e missionario nella regione dell'Alto Reno in età carolingia. Nel 1575 durante le lotte religiose della Riforma le sue reliquie vennero trasportate da Hornbach nel Palatinato fino a Spira e poi ad Innsbruck, dove oggi riposano in un moderno reliquiario, opera di Rudolf Millonig. Dal 1611 Pirmino è uno dei patroni di Innsbruck invocato contro la peste e le epidemie. Così è raffigurato sulla pala dell'altare, come anche sul dipinto posto sul retro. Quest'ultimo contiene una prima esatta riproduzione della città con i monti della Nordkette sullo sfondo.

Negli stucchi del soffitto della Cappella di S. Ignazio (7) è raffigurato il fondatore dell'Ordine, Ignazio, "stella dell'Occidente" che diffonde la sua luce su Spagna, Italia, Germania e Francia. Nato a Loyola nei Paesi Baschi attorno al 1491, fu al servizio del re di Spagna fino a quando non venne ferito nella guerra di Navarra (1512-1522). Trovata dopo lunghe traversie la sua vocazione, iniziò a raccogliere attorno a sé i primi compagni. Nel 1540 venne fondata ufficialmente da Papa Paolo III la "Compagnia di Gesù", di cui Ignazio fu il primo Superiore Generale. Visse a Roma ove morì nel 1556.

Navata destra
Altare dell'Angelo Custode (9) con la pala di Johann Christoph Störrer esprime la profonda fiducia nella mano conduttrice di Dio: "Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi..." (salmo 91). Davanti ad esso si trova il dipinto del 1926 raffigurante il grande maestro della chiesa, Petrus Canisius, realizzato in occasione della sua canonizzazione nel 1925. Fondatore del Collegio gesuita, Canisius è particolarmente legato a questa Chiesa, e dal 1964, anno di fondazione della diocesi di Innsbruck, ne è anche patrono diocesano.

Altare di Maria (10) raffigura la scena dell'Annunciazione. Nello scrigno di vetro riccamente decorato dell'altare si trova una copia della statua "Nostra Signora di Foja, che nel 1639 da Breda nel Brabante venne portata in salvo ad Innsbruck. Da allora viene venerata come "Madre misericordiosa", cui si ispira anche il famoso canto "Maria, breit den Mantel aus" ("Maria, distendi il tuo manto").

Cappella di S. Francesco Saverio (11) ricorda il grande missionario dell'Ordine gesuita (1506-1552). Nato come Ignazio da Loyola nei Paesi Baschi, entrò in contatto con lui all'università di Parigi e dopo iniziali resistenze si unì ai primi adepti. Morì poco prima di giungere in Cina. Come nella Cappella di S. Ignazio, la decorazione a stucco del soffitto mostra una stella le cui punte indicano India, Cina, Giappone e Malacca, esaltando così il ruolo di S. Francesco Saverio "che porta la luce all'Estremo Oriente."

Cripta del 1636 (12)

- cui si accede per alcuni gradini davanti alla cancellata in ferro battuto - riposano undici principi, tra cui sei Asburgo. Qui sono sepolti anche i fondatori della Chiesa, il principe territoriale arciduca Leopoldo V (morto nel 1632) e la consorte Claudia de' Medici (morta nel 1648).

Gli spazi antistanti sono riservati ai sepolcri dei membri dell'Ordine, vi riposano tra l'altro famosi teologi come J.A.Jungmann, H.B.Meyer e Karl Rahner. Chi visita la Cripta, può raccogliersi qui in preghiera per i defunti.

La Croce (13)

del propileo segnala che la gloria pasquale e barocca può essere ritrovata solo seguendo il Cristo crocifisso.

Il Gruppo della Trinità (14)

posto sul frontone della facciata indica che la Chiesa è consacrata alla Santissima Trinità.

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